Il museo del vino multimediale di François Confino ora ha anche le sue etichette. La ricca e complessa collezione personale di 282 mila pezzi, donata dal professor Cesare Baroni Urbani di Sirolo e la moglie Maria al comune di Barolo, è stata collocata negli spazi della vecchia sezione femminile del Collegio Barolo, nell’edificio che oggi ospita la biglietteria del WiMu, oggetto di un intervento di recupero, risanamento, abbattimento delle barriere architettoniche e un accurato restauro da parte del Comune con finanziamenti del Gal. 

La “Collezione Internazionale di Etichette Fondo Cesare e Maria Baroni Urbani” è stata presentata in occasione del debutto del Barolo 2012. “Un appassionato e competente lavoro di raccolta e catalogazione – ha detto il sindaco di Barolo, Renata Bianco –. Un autentico capolavoro: siamo lusingati che il professor Urbani abbia scelto Barolo”.

Cinque anni fa i primi contatti, con una mail scritta dal professore marchigiano, già docente all’Università di Basilea, al Comune di Barolo. Poi, gli incontri e la donazione nell’ottobre 2012, con la costituzione del Fondo Cesare e Maria Baroni Urbani”  e la sola condizione di “curare e far crescere la collezione che può costituire un importante supplemento all’esposizione museale”.

Sono 104 i Paesi da tutto il mondo rappresentati in questa formidabile raccolta, con pezzi storici che risalgono fino al XVIII secolo: oltre 11 mila etichette sono infatti datate tra 1798 e 1950. Dalle più antiche cantine di Borgogna alle etichette d’autore fatte realizzare a Picasso, Chagall, Mirò ed Andy Warhol dal Barone de Rothschild per festeggiare la fine della guerra, fino alla serie della californiana Nova Wines dedicata a Marilyn Monroe. Ogni etichetta ha una sua particolare storia e aneddoti legati al mondo del vino, del costume, della storia e delle tradizioni del luogo di provenienza.

Per l’autunno la collezione sarà consultabile su prenotazione. Una sezione, con gli esemplari antichi del barolo, sarà allestita in una delle sale del piano nobile del castello e diventerà parte integrante del percorso di visita del WiMu stesso. La sede della collezione, attigua al museo del vino, ospiterà invece esposizioni temporanee  che proporranno via via selezioni tematiche

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