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Mostra d’arte collettiva itinerante METAMORPHOSEON
al WiMu di Barolo

Da Sabato 27 Maggio verrà aperta al pubblico,  l’installazione collettiva interattiva e itinerante METAMORPHOSEON presso il “ Tempio dell’Enoturista”, nel Castello Comunale  Falletti di Barolo, a cura della prof.ssa Margherita Caliendo, con il patrocinio  del Comune di Barolo e la partecipazione degli artisti e  fotografi Andrea Caliendo, Daniela Ceppa, Claudia Cravero, Sabrina Scanu, Margherita Caliendo. 

La mostra, per la sua durata, sarà parte integrante del percorso di visita del WiMu Museo del Vino a Barolo. 

Come già avvenuto nelle precedenti esposizioni, tra cui quella presso le sale espositive del Palazzo Samone , con il patrocinio del  Comune di Cuneo, al centro della proposta artistica dell’artista e curatrice Margherita Caliendo c’è una riflessione che invita lo spettatore ad andare oltre l’immagine e l’osservazione della vita di un bosco, si chiede di predisporsi ad un viaggio introspettivo.

Momento poetico e di scoperta, l’opera si sviluppa attorno al tema del Tempo dove tutto cambia e si trasforma, ma le tracce lasciate rimangono. Qui si infrange il confine che separa il pubblico dall’opera e si sviluppa un dialogo, senza soluzione di continuità, durante i diversi luoghi coinvolti nel progetto. Nell’installazione si svelano le combinazioni della Natura e degli ambienti indagati: fotografie e opere pittoriche, reali e immaginate, si fondono attraverso l’accostamento di elementi organici e artificiali.

Metamorphoseon è un’opera collettiva “precaria”, itinerante e in continua evoluzione, in cui la caratteristica del non essere definita e conclusa è testimonianza dell’inafferrabilità dell’ambiente e dell’impossibilità di restituirne appieno la complessità non solo fisica ma anche emotiva.

I luoghi che la compongono sono: “il Bosco metamorfico”, realizzato da Margherita Caliendo,  vero elemento di interazione con i fruitori. In questo luogo, composto da tele dipinte,  tappeto di corteccia, pietre e argilla, si mette in discussione il concetto tradizionale di mostra d’arte. Qui si annulla il divieto di toccare o, peggio, di portare via un pezzo dell’opera: il divieto si sostituisce con il lasciare qualcosa in cambio, come ad esempio  alcune suggestioni ricevute o qualche elemento naturale trovato nel parco più vicino.

“La Foresta degli sguardi” in cui prendono vita le opere dei fotografi:  Sabrina Scanu, che realizza il suo bosco in una delle accezioni metaforiche più frequenti dell’immaginario collettivo, cioè come il luogo dello smarrimento, dell’ignoto e della  rinascita; Andrea Caliendo per cui il bosco, che per sua natura è misterioso e accattivante, si presta a molte interpretazioni. E’ un ambiente onirico ed evanescente nel quale tutto muta e si trasforma sotto gli occhi di chi lo guarda.  Daniela Ceppa per la quale, essendo tutto soggetto al cambiamento, l'elemento acqua si presenta in quanto idea polivalente, sia come moto perpetuo che testimonia il passare incessante delle trasformazioni, sia nella sua accezione di specchio nel quale riflettere tutto ciò che porta con sé le orme del tempo.

“E come la Natura muta e si rispecchia, quasi a volersi riconoscere nel trascorrere del tempo, così pure l'uomo, che di natura è fatto, legge sé stesso laddove l'anima ritrova le onde che essa si porta dentro”.

“Il Diorama” realizzato grazie alla collaborazione della digital painter Claudia Cravero e della fotografa  Daniela Ceppa.

Claudia Cravero, interpreta il sottobosco, che sta a contatto con le radici, in basso, vicino ai segreti nascosti della terra. Che muta con il mutare delle stagioni e dà forza alle sue creature metamorfiche, che assumono così il colore delle foglie, della neve e della nebbia. Daniela Ceppa in questo caso, ha preferito proporre un suo personalissimo bosco “di alberi che non hanno confini o un traguardo da raggiungere. Di alberi trasparenti e concreti, eterei ed eterni, silenziosi e sempre presenti”.       

“Il silenzio delle foglie”, installazione Video realizzata dalla Fotografa Claudia Cravero. L’opera prevede la proiezioni di immagini scattate  tra Langhe e Roero che creano suggestioni avvolgenti.

Infine “Il luogo dei Ricordi stratificati” dove è stata raccolta la documentazione delle mostre già avvenute e dove le tracce dei viaggiatori passati rimangono. 

La mostra itinerante sarà ospitata negli spazi del Castello Comunale Falletti di Barolo, presso il “Tempio dell’Enoturista”, dal 27 Maggio al 10 Giugno.

Apertura: Il sabato e la domenica dalle 11.00 alle 18.00, con la presenza della curatrice. In settimana il  percorso sarà libero, dalle 10.30 alle 19.00 ( ultimo ingresso alle ore 18.00).  

Il Vernissage sarà il 27 Maggio alle ore 17.oo. In questa data sarà possibile incontrare  gli artisti e i fotografi. 

Per informazioni:

info@margheritacaliendo.it

 

Calendario

Informazioni

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